Tempera e china su carta, cm 51×36,5
In basso a sinistra. Zanella 74
In basso a destra: 863A
Silvio ZANELLA
Gallarate (Varese) 1918
L’esordio della sua pittura è nell’ambito del post novecento italiano, figure e paesaggi equilibrati di toni. Dal 1946 al ’50, all’Accademia di Brera ha per maestri Carrà, Carpi e
Funi. Compie sistematici viaggi di studio in Italia e all’estero, stringe amicizia con artisti, poeti e storici dell’arte. Dal 1948 è interessato al postcubismo e al naturalismo astratto.
Nel 1949 tiene la prima personale a Gallarate e fonda il Premio nazionale Arti visive Città di Gallarate, del quale è tuttora organizzatore e segretario. Mostra alla Galleria Berne; 1962, Bologna; 1963, Milano; 1964, Milano e Gallarate; 1966, Genova, Trento, Venezia; in quest’anno, su incarico del Sindaco di Gallarate realizza la Civica Galleria d’Arte Moderna della quale è ancora direttore.
Aderisce al gruppo Lumen Numen di Anversa e al gruppo 7 Italia. Il suo lavoro, arricchito dalle esperienze informali, segniche e gestuali, giunge a una pittura visionaria alla quale dà titoli riassuntivi: Le nubi donna (1968), Realismo psichico (1972), Le macchine crudeli (1974). Intensa l’attività di mostre individuali negli anni Sessanta: 1967, Bruxelles, Anversa, Gallarate, Ferrara, Palermo, Rovereto, Jesi, Roma; 1968, Padova, Zagabria, Seregno, Macerata, Civitanova Marche, Corridonia, San Severino Marche, Torino, Rho, Bari, Arenzano, Pugnochiuso, Tradate, Napoli, Roma.
Nel 1973 conclude il rinnovamento del Museo Artistico Archeologico e Storico della Società Studi Patri di Gallarate, diretto per diciannove anni. Fra il 1976 e il 1977, progetta e realizza il Museo della Tecnica e del Lavoro M.V. Agusta di Gallarate e fonda l’Associazione Liberi Artisti della Provincia di Varese, presieduta per un decennio. Dal 1977 torna a considerare il paesaggio già visitato alla metà degli anni Cinquanta nell’ambito del neonaturalismo padano, ma con voce più lirica. Nel 1978 esegue la Via Crucis in ceramica per la chiesa San Paolo Apostolo della sua città. Nel 1980 viene nominato consulente del Centro Sistema Museale per l’arte contemporanea della Regione Lombardia. Nel 1986 alla teoria dei paesaggi si aggiunge la tematica dei fiori. Altre personali: Milano, 1971; Verona, 1974; l’antologica del 1980 al Museo Artistico Storico Archeologico di Gallarate; 1982, Palazzo Comunale di Varallo Pombia,; 1987, Galleria d’Arte Moderna di Gallarate; 1991, Palazzo dei Diamanti di Ferrara. Ampi gli studi critici sulla sua opera: Ballo, Bernardi, Borgese, Carluccio, De Micheli, Di Genova, Dragone, Fezzi, Marussi, Mascherpa, Munari, Seveso, Valsecchi.