China su carta, cm 31,2×21,5
In basso a destra: F. Di Pede
Franco DI PEDE
Matera 1937
Diplomato al Liceo Artistico di Napoli nel 1956, nella stessa città ha frequentato l’Accademia di Belle Arti e la facoltà di Architettura. Dal 1957 al 1981 è stato ordinario di Educazione artistica nelle scuole medie del materano. Nel 1964 ha fondato a Matera la Galleria d’arte moderna Studio Arti Visive nella quale si è tenuta una serie di mostre d’avanguardia.
I suoi interessi sono così diretti su più versanti: architettura, pittura, scultura, arredamento, design. Dal 1973 si è fatto promotore del costituendo Museo Civico di grafica ed arte contemporanea gestito dal Comune di Matera. Come animatore culturale, per tenere attivo il discorso sul recupero e la conservazione dei Sassi materani, ha organizzato mostre documentarie all’estero.
Viaggi di studio ha compiuto tra il 1981 e il 1985 negli Stati Uniti, Canada, Svizzera, Germania, Francia, Belgio, Lussemburgo, Giappone.
La prima personale alla Galleria 2000 di Bologna, nel 1966. Altre mostre a Milano, Ivrea, 1971; Firenze, Portici, 1972; Catanzaro, Roma, Arezzo, 1973; Bari, Biella, 1974; Como, Milano, Bergamo, 1975; Savona, Roma, Mantova, 1976; Napoli, New York, Milano, 1977; Genova, Bologna, 1978; Fabriano, Milano, Chichester, 1979; Bari, New York, 1981; Paterson, Toronto, Yane, S. Francisco, 1982; Mexico City, Bruxelles, Strasburgo, Zurigo, Stoccarda, Amburgo, Kiel, 1983; Copenaghen, Verviers, Amsterdam, Groninga, Münster, 1984; Melbourne, 1985; Matera, 1986; Viterbo, 1987; Matera, 1988; Milano, 1991; Dublino, 1993; Milano, 1997.
Sue opere di illustratore in: La poesia di Rocco Scotellaro; Tre episodi della liberazione del Sud; Realtà e miti nella lirica di Pavese; Alba sul Basento; Pablo Neruda. Alcuni dei critici che si sono interessati al suo lavoro: Giorgio Di Genova, Renzo Margonari, Sandra Orienti, Franco Solmi, Mario Novi, Pietro Marino, Filiberto Menna, Gillo Dorfles e Italo Mussa. Pierre Restany ha così definito il suo operato artistico: “un linguaggio di sintesi per rappresentare una realtà geografica, geologica, un’emblematica naturale che è la caratteristica della sua terra”.