Acrilici su cartoncino, cm 70×50,1
In basso a sinistra: L. Bianchi 1999 / 1799. Fine della rivoluzione
Luciano BIANCHI
Cerro Maggiore (Milano) 1935
La formazione di Luciano Bianchi avviene nell’ambito del naturalismo padano assunto con un senso critico che lo porta precocemente a tralasciare evocazioni liriche o meramente legate al territorio.
Le sue esperienze crescono nel confronto con amici pittori che con lui frequentano l’Associazione Artisti Legnanesi cui si iscrive alla fine del 1957; espone alla Mostra d’arte del decennio dell’Associazione nel 1958. Nel 1962-63 è tra i fondatori del gruppo No! di cui fanno parte anche Nando Luraschi, Marcello Simonetta e Giancarlo Pozzi.
In questo torno di tempo espone in collettiva: Premio della Gioventù, Albisola; Centro artistico della Gioventù italiana di Genova, con introduzione di Leonello Pica; Mostra Città di Colombes (Francia); Comune di Faenza. Nel 1964 mostre collettive nella città di Frankenthal (Germania), alla Galleria 64 di Biella e al Premio Città di Faenza. Ancora nel 1965 alla Galleria Latina, Stoccolma; Premio Michetti, Francavilla al Mare; Premio Nazionale Cesare da Sesto, Sesto Calende; Premio Vercelli; Premio Nazionale Auronzo. Tiene la prima personale nel 1966 all’Associazione Artisti Legnanesi. Ancora in personale, lo stesso anno, alla Galleria Il Chiodo, Palermo. È incluso nell’Esposizione grafica, organizzata dall’editore-stampatore Giorgio Upiglio, alla Biblioteca Civica di Cusano Milanino con importanti esponenti dell’arte italiana. D’ora in poi il suo lavoro di pittore e incisore si guadagna crescente considerazione; lo seguono diversi critici: Cavallo, Beringheli, Nicolini, De Grada, Seveso, Ceriani, Monti. Numerose le personali e le collettive in gallerie d’arte pubbliche e private. Sue opere nel 1970 sono esposte al Museo Puskin di Mosca. Nel 1971 Bianchi, Luraschi, Pozzi, Simonetta e Sergio Morello firmano il manifesto Riflessione 1971. Nel 1977 è tra i Grafici italiani contemporanei al Museo d’Arte Moderna di Ljubljana. Fino al 1980 ha avuto studio a Milano, nel quartiere di Brera, condividendo una stagione culturale fra astrattismo e informale. Nel 1996 alla Cascina Roma di San Donato Milanese, nell’ambito delle manifestazioni per il 51° della Liberazione si è tenuta una personale dal titolo Un pittore per la Resistenza; i ventitrè dipinti esposti sono stati donati da Bianchi al Comune di San Donato.