Costruito nel 18° secolo il Convento dell’Annunziata ospitava delle suore claustrali dell’Annunziata, appartenenti alla ‘regola domenicana’. Progettato in prima fase dall’ingegnere bitontino Vito Valentino, fu completato dall’ingegnere Mauro Manieri, uno dei protagonisti del barocco leccese.
L’edificio è impostato prospetticamente a chiudere il triangolo visivo tra la cinta urbana settecentesca e la civita medievale rinascimentale; fu completato in varie fasi, l’ultima delle quali (1840-1844) riguardò la realizzazione della chiesa annessa al convento, collocata al centro del fabbricato al posto dell’originario chiostro conventuale.
La soppressione dei conventi dopo l’unità d’Italia, consegnò il complesso edilizio all’Amministrazione Civica, operando varie trasformazioni, tra cui la sopraelevazione del 3° piano sui due lati del fabbricato, la chiusura della loggia del prospetto principale e la realizzazione del cornicione di coronamento dell’orologio. Nel 1861 con l’istituzione del Tribunale di Matera, si scelse come sede il Convento.
In seguito il palazzo divenne sede oltre che del Tribunale di uffici come l’ Ufficio di Bollo e Registro, Scuole e negozi. La Chiesa fu trasformata completamente e diventò “Cinema Impero”, dotato di palchi, galleria, camerini e proscenio.
Nel 1970 si pensò di dare all’edificio una destinazione d’uso compatibile con la sua collocazione urbanistica e si pensò ad un progetto di recupero in funzione della realizzazione di una sede idonea per la Biblioteca Provinciale, intesa come centro di aggregazione culturale su scala urbana e territoriale.
Con il terremoto del 1980 l’edificio fu sgomberato, per essere in seguito restaurato e ristrutturato.
Nel 1986 furono formalizzati gli atti di cessione/scambio di immobili tra Comune di Matera e Amministrazione Provinciale.
Il 14 maggio 1998 fu inaugurata alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri Romano Prodi la nuova sede della Biblioteca Provinciale e l’apertura ufficiale alla comunità. La distribuzione del materiale librario e documentale fu suddivisa considerando la specificità delle raccolte in ambienti e sezioni caratterizzanti.